giovedì 18 novembre 2010

la psicoterapia cognitivo comportamentale ed i disturbi d'ansia

Dal Sito http://www.ansia-panico.net/ pubblico un contributo relativo alla psicoterapia cognitivo comportamentale.

"....La psicoterapia cognitivo comportamentale è considerata dalla comunità scientifica internazionale e dalle più autorevoli organizzazioni sulla salute uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento di un gran numero di disturbi e problemi psicologici e psichiatrici.

La sua buona reputazione dipende da una serie di elementi che la contraddistinguono:

è fondata su basi empiriche ed è stata sottoposta a innumerevoli rigorose ricerche cliniche in tutto il mondo;
il suo linguaggio ed i suoi metodi sono ben definiti ed è quindi molto apprezzata anche in altri ambiti scientifici: la neurofisiologia, l'etologia, la psicologia del comportamento, la psicobiologia;
le sue basi teoriche sono relativamente intuitive ed immediatamente comprensibili anche dai pazienti;
la durata del trattamento è in genere piuttosto breve;
La terapia si svolge in un clima collaborativo, con uno stile......."

Sempre nella pagina che ho indicato, si possono leggere le caratteristiche di altre metodologie così da poter avere un quadro più generale su le varie tecniche terapeutiche.

giovedì 30 settembre 2010

L'approccio multidiscinare ai disturbi alimentari

Le problematiche legate ai disturbi alimentari sono molto complesse e necessitano di un approccio multidisciplinare. Riporto il seguente contributo da "Osservatorio Psicologia dei Media":

"......Anoressia, Bulimia, Binge Eating (ovvero la Sindrome da Alimentazione Incontrollata), ma anche l’Obesità sono patologie considerate “culture bound” ossia relegate ai soli paesi occidentali industrializzati e rappresentano certamente un’emergenza sanitaria secondo le ultime indagini epidemiologiche.

Già dal finire degli anni ‘90 veniva proposto e dimostrato come l’intervento terapeutico per tali problematiche dovesse necessariamente essere multidisciplinare e multimodale, prevedendo accanto alla figura del medico nutrizionista anche l’intervento dello psicoterapeuta e dello psichiatra. "

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venerdì 17 settembre 2010

Il disturbo dell'eiaculazione precoce, diagnosi e cura

La dott.ssa Sara Ginanneschi (Osservatorio Psicologico dei Media) a proposito dell'eiaculazione precoce, in un suo articolo, così scrive "....La mancanza di una definizione univoca dell’eiaculazione precoce e la scarsa chiarezza circa la sua strategia non ha però impedito lo sviluppo di diverse strategie d’intervento mirate ad incrementare la latenza eiaculatoria ed il controllo. Quelle predominanti sono certamente le terapie comportamentali, meglio se affrontate in coppia e quelle farmacologiche........."

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venerdì 26 marzo 2010

Il sostegno psicologico e la dieta

Spesso in programmi televisivi e/o articoli di autorevoli giornali ci si dimentica dell'importanza del sostegno psicologio o, ancor peggio, si "fa fare" lo psicoterapeutica a dietologi o altre figure, sicuramente importanti, ma non che con la psicologia non hanno nulla a che fare.

Vi segnalo due interventi, uno dal giornale "repubblica" ed uno addirittura da "Elisir" con gli interessanti pareri dall'Osservatorio di Psicologia dei Media":

"Da Repubblica.It Salute

Alimentazione / Domande e Risposte

Quanti errori a tavola? Dieci miti da sfatare

E’ vero che cenando dopo le otto si ingrassa? E che le bevande gasate a calorie zero fanno comunque prendere peso? Spesso si adottano comportamenti sbagliati pensando che siano corretti. Il dottor Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), offre dei suggerimenti per una dieta senza errori (ha collaborato Flavio Corniola)

Repubblica

Il dietologo serve?
Il modo migliore per perdere peso è fare ginnastica. Qualsiasi dieta, se seguita e osservata con costanza, funziona. Alcune persone però hanno bisogno di un sostegno psicologico, per queste va benissimo il dietologo
Marzo 10, 2010"

parere del DR. EMANUEL MIAN

Durante il programma condotto da Michele Mirabella con tema “obesità ed osteoporosi” erano presenti in studio: un ginecologo, un endocrinologo ed una nutrizionista. Nessuno psicologo o psicoterapeuta. Da "Elisir"

parere del DR. EMANUEL MIAN

giovedì 25 marzo 2010

La depressione e trattamento psicoterapeutico

In "rete" ci si trova spesso a leggere di depressione. Spesso, anche in indagini autorevoli, ci si "dimentica" dell'importanza del trattamento psicoterapeutico.

Vi riporto un passo del "COMMENTO REDAZIONALE A CURA DELLA DR.SSA SARA GINANNESCHI" dall'Osservatorio Psicologio dei Media relativamente all'articolo Depressione e statistiche:

"......Ci tocca particolarmente che venga indicata come fondamentale una collaborazione del medico di medicina generale, affiancato al trattamento con psicofarmaci della depressione, ma che non venga menzionato nello stesso passaggio la necessità di un appoggio psicologico o psicoterapeutico. Poco dopo, riguardo la preferenza che le donne intervistate avrebbero manifestato per questi ultimi trattamenti, essi vengono addirittura classificati come inefficaci da soli se non per “la ricerca delle cause relazionali cognitive che possono aver portato la malattia”.

Ormai da molti anni la psicoterapia si è evoluta dalla ricerca di una causa, spesso inconoscibile, per concentrarsi più concretamente sulla terapia.

Nel modello cognitivo-comportamentale, pensieri, umore, fisiologia e comportamento rappresentano aspetti importanti dell’esperienza della depressione e sono considerati componenti diversi dello stesso fenomeno; essi interagiscono tra loro esercitando, in momenti differenti, un ruolo causale, ma soprattutto di mantenimento della depressione. Una volta instauratasi la depressione, si va a determinare un circolo vizioso in cui comportamenti, pensieri ed emozioni si condizionano a vicenda portando la persona a peggiorare sempre di più, a ritenere di non poter intervenire sulla malattia, a credere che nessuno può aiutarla, ad avere, secondo la triade negativa di Beck, una visione negativa di sé, del mondo e del futuro.

Pensieri negativi, umore fortemente depresso, un funzionamento psicomotorio rallentato con difficoltà a prendere decisioni o ad iniziare attività, problemi di concentrazione e sentimenti di non riuscire a … talvolta neanche alzarsi dal letto la mattina, portano quindi ad un continuo peggioramento ed è su tutti questi aspetti che si dovrebbe “lavorare”.

I farmaci antidepressivi stanno diventando sempre più efficaci e mirati per il trattamento farmacologico di alcuni sintomi e, nei casi più gravi è spesso necessario il loro utilizzo. In generale però vi è una tendenza sempre maggiore verso la “pillola magica”, la panacea che si butta giù e fa passare tutto, rendendo comunque il paziente passivo di fronte alla sua stessa guarigione, proprio come lo è stato durante la malattia.

La psicoterapia permette alla persona non solo di migliorare (con o senza l’aiuto dei farmaci che, si ribadisce può essere consigliabile), ma di invertire attivamente questo circolo vizioso trasformandolo in un circolo virtuoso, attraverso un intervento su tutti i livelli ed insegnano al paziente a gestire in maniera efficace i propri pensieri, l’umore, le reazioni fisiologiche ed il comportamento."

Una riflessione sul "caso Morgan"

In alcune trasmissioni e pareri di autorevoli personaggi televisivi si è fatto un "calderone" mettendo sullo stesso piano farmaci, cocaina e disagio, basandosi sul principio che "tutto quanto fa spettacolo". Vi propongo una pubblicazione dedicata ripresa dall'Osservatorio Psicologico dei Media".

articoli, riflessioni e pareri

lunedì 25 gennaio 2010

La salute Mentale in Europa

Il Parlamento Europeo e la sua Commissione Salute, approva già nel Febbraio 2009 un’ultima Risoluzione che non lascia spazio ad equivoci: la salute mentale degli europei è una questione molto seria.

“In Europa una persona su quattro soffre di problemi di salute mentale almeno una volta nella vita, mentre molte di più ne subiscono gli effetti indiretti. Il costo finanziario della cattiva salute mentale è stimato per la società tra il 3% e il 4% del PIL degli Stati membri, ossia un totale UE di 436 miliardi di euro la cui maggior parte è legata in primo luogo all’assenza sistematica dal lavoro, all’incapacità di lavorare e al pensionamento anticipato. Approvando la relazione di Evangelia Tzambazi (Grecia), il Parlamento accoglie quindi positivamente il Patto europeo per la salute mentale e il benessere, e il loro riconoscimento «quale priorità d’azione fondamentale».”

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