In "rete" ci si trova spesso a leggere di depressione. Spesso, anche in indagini autorevoli, ci si "dimentica" dell'importanza del trattamento psicoterapeutico.
Vi riporto un passo del "COMMENTO REDAZIONALE A CURA DELLA DR.SSA SARA GINANNESCHI" dall'Osservatorio Psicologio dei Media relativamente all'articolo Depressione e statistiche:
"......Ci tocca particolarmente che venga indicata come fondamentale una collaborazione del medico di medicina generale, affiancato al trattamento con psicofarmaci della depressione, ma che non venga menzionato nello stesso passaggio la necessità di un appoggio psicologico o psicoterapeutico. Poco dopo, riguardo la preferenza che le donne intervistate avrebbero manifestato per questi ultimi trattamenti, essi vengono addirittura classificati come inefficaci da soli se non per “la ricerca delle cause relazionali cognitive che possono aver portato la malattia”.
Ormai da molti anni la psicoterapia si è evoluta dalla ricerca di una causa, spesso inconoscibile, per concentrarsi più concretamente sulla terapia.
Nel modello cognitivo-comportamentale, pensieri, umore, fisiologia e comportamento rappresentano aspetti importanti dell’esperienza della depressione e sono considerati componenti diversi dello stesso fenomeno; essi interagiscono tra loro esercitando, in momenti differenti, un ruolo causale, ma soprattutto di mantenimento della depressione. Una volta instauratasi la depressione, si va a determinare un circolo vizioso in cui comportamenti, pensieri ed emozioni si condizionano a vicenda portando la persona a peggiorare sempre di più, a ritenere di non poter intervenire sulla malattia, a credere che nessuno può aiutarla, ad avere, secondo la triade negativa di Beck, una visione negativa di sé, del mondo e del futuro.
Pensieri negativi, umore fortemente depresso, un funzionamento psicomotorio rallentato con difficoltà a prendere decisioni o ad iniziare attività, problemi di concentrazione e sentimenti di non riuscire a … talvolta neanche alzarsi dal letto la mattina, portano quindi ad un continuo peggioramento ed è su tutti questi aspetti che si dovrebbe “lavorare”.
I farmaci antidepressivi stanno diventando sempre più efficaci e mirati per il trattamento farmacologico di alcuni sintomi e, nei casi più gravi è spesso necessario il loro utilizzo. In generale però vi è una tendenza sempre maggiore verso la “pillola magica”, la panacea che si butta giù e fa passare tutto, rendendo comunque il paziente passivo di fronte alla sua stessa guarigione, proprio come lo è stato durante la malattia.
La psicoterapia permette alla persona non solo di migliorare (con o senza l’aiuto dei farmaci che, si ribadisce può essere consigliabile), ma di invertire attivamente questo circolo vizioso trasformandolo in un circolo virtuoso, attraverso un intervento su tutti i livelli ed insegnano al paziente a gestire in maniera efficace i propri pensieri, l’umore, le reazioni fisiologiche ed il comportamento."
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